La socializzazione del cucciolo

 

Cos’è? E perchè è così importante?

socializzazione cucciolo

La socializzazione del cucciolo

 
 
Come funziona la Socializzazione del nostro cucciolo
 
Molto spesso si parla di socializzazione.
Alcune volte viene sottovalutata l’importanza di questo periodo.
é un periodo che, in ogni caso, non tornerà mai più.
E chiudendosi questo periodo, per il cane si chiude una finestra di conoscenza che poi sarà particolarmente difficile da recuperare, se non impossibile.
 
Ma entriamo nello specifico
 
Il suddetto periodo parte da quando il cucciolo arriva a casa nostra, in genere si tratta dei 2 mesi, fino all’incirca ai 5/6 mesi.
 
è davvero poco tempo non trovate?
 
In questo periodo devo adoperarmi, nel meglio delle mie possibilità, per far vedere, annusare, conoscere, analizzare, le più disparate “cose” con cui il cucciolo si troverà ad interagire nell’arco della sua vita.
 
Cosa vuol dire?
 
Il cane vive e condivide il nostro mondo “a misura di uomo”, che prevede la conoscenza e la consapevolezza di alcuni “stimoli” che per una qualsiasi altra specie animale non devono necessariamente essere considerati.
 
Andiamo a vedere quali sono quindi i tre differenti tipi di socializzazione per il nostro amico quadrupede.
 
-Intraspecifica
-Interspecifica
-Ambienti
 
La socializzazione intraspecifica prevede la conoscenza di altri cani.
Come saprete il panorama delle razze è molto vario.
Il cucciolo nato in cucciolata, comincerà già questo tipo di socializzazione, stando in mezzo a mamma e fratellini.
Il nostro compito sarà quindi portarlo a conoscere cani di differenti razze, ma soprattutto taglie!
Così potremo dargli la possibilità di comprendere che, dal chiwawa all’alano, fanno tutti parte del gruppo cani.
 
La socializzazione interspecifica riguarda invece la conoscenza di tutte le altre specie presenti nella quotidianità del cane.
Prima di tutto, la specie con la quale si rapporterà maggiormente, nell’arco della sua vita, l’uomo.
Anche in questo caso, per un cucciolo nato in allevamento, un buon allevatore, dovrebbe cominciare questo lavoro con i cuccioli, che dobbiamo poi portare avanti, considerando con molta attenzione, anche in questo caso, le variabili.
Cosa vuol dire?
Non siamo tutti uguali. Ad ogni età evolutiva della nostra specie, corrispondono delle caratteristiche comportamentali differenti.
Sarebbe buona cosa, far conoscere al cucciolo uomini di tutte le età. Partendo da bimbi piccoli, passando per gli adolescenti, gli adulti e infine gli anziani.
 
Considerate anche le diverse etnie.
 
Spesso mi capita di sentire “il mio cane mi fa fare figuracce perché abbaia alle persone di colore”. Vi siete chiesti come mai lo fa solo con le persone di colore?
La risposta potrebbe essere proprio legata alla socializzazione.
Quante persone di diverse etnie gli hai fatto incontrare, annusare, conoscere, durante il periodo di socializzazione? Nessuna!?! Allora la causa sta qui!
 
In ultimo, ma non per importanza, la socializzazione ambientale.
Che prevede luoghi, ambienti, al chiuso o all’aperto, ma anche mezzi di trasporto.
Quindi magari potremo provare a portare il nostro cucciolo in città.
Cercando di evitare luoghi o momenti troppo affollati, per cominciare.
Eviterei di andare in centro a Milano il sabato pomeriggio, ad esempio.
Ma potrei cominciare sfruttando un momento libero, infrasettimanale e cominciare da qui!
 
Questo non vuol dire che il mio cucciolo deve essere libero dal guinzaglio per muoversi come meglio crede durante questi momenti.
Anzi è corretto cominciare fin da subito ad insegnargli come si passeggia al guinzaglio, rimanendo vicino a noi, con il guinzaglio morbido.
Al contempo però concederò al cucciolo la possibilità di annusare qualcosa per più tempo o fermarsi per prendersi il tempo che gli serve per affrontare le difficoltà.
Dovrò essere bravo, in questo caso a convincerlo che non c’è nulla da temere.

 

La socializzazione del cucciolo

 
 

Andiamo a vedere le difficoltà per questo periodo delicato. Come socializzare il cucciolo nella maniera più corretta.

 
Riporto alcune domande, che mi fate spesso.
 
– Come faccio a portarlo in posti che lo spaventano?
– Come fargli conoscere altri cani?
– Come lo contengo (se esuberante) o aiuto (se timoroso)?
 
Andiamo a vedere quali sono le strategie più utili.
 
Rispetto ai posti che lo spaventano.
Comincio col sottolineare che per i primi tempi, dovrete sempre andare in giro cibo-muniti.
E non perchè il cucciolo o cretino o perchè volete vincere facile, ma semplicemente perchè il cucciolo ha bisogno di capire.
Ad un bambino dell’asilo, 3 anni, che deve capire che deve stare seduto per consumare il pasto, l’educatrice ripeterà infinite volte il comportamento corretto da tenere, e lo stesso farà la famiglia, perchè il bimbo ha necessità di comprendere il comportamento, ma anche di essere in grado di metterlo in pratica.
 
In modo molto simile funziona per il cucciolo.
Quando sono così piccoli sono preda dei loro istinti, travolti da stimoli, il loro comportamento ha poco di controllato.
Naturalmente questo è un dato variabile a seconda della razza, del temperamento… ma questo è un altro argomento.
 
Torniamo ai premietti che porteremo sempre con noi.
 
Quando dovrò aiutare il mio cucciolo, portandolo in posti che non lo convincono a pieno, il cibo mi sarà immensamente utile, come incentivo.
Altresì utile sarà, alle volte, sminuire il suo timore. Che non vuol dire, trascinare il cucciolo terrorizzato nel bel mezzo delle mischia, ma piuttosto incentivarlo con la voce, con il nostro atteggiamento positivo, a superare insieme a noi quella fatica, perchè noi, per lui, ci saremo sempre!
 
Altro punto
Come fargli conoscere atri cani e come fidarsi.
 
Questo è un tasto delicato.
In primo luogo, noi sconsigliamo di permettere al cucciolo di conoscere altri cani, quando passeggiamo al guinzaglio.
Il momento della passeggiata al guinzaglio deve essere un “esercizio” chiaro per il cane. E può diventare chiaro se noi avremo continuità nel spiegargli come funziona.
Quindi se permetto al mio giovane e paffuto cucciolo di allungarsi verso tutti i cani che vede, magari lasciandomi tirare al guinzaglio, passandogli quindi un segnale ambiguo… si tira o non si tira se siamo legati???… potrebbe accadere che il piccolo paffutello, arrivato all’età della maturazione, decida che odia tutti gli altri cani maschi e mi tirerà (sentendosi in diritto di farlo) per andare a litigare con questo o con quel cane.
Ha ragione! io gli ho fatto capire che poteva arrivare a tutti i cani che vuole, semplicemente tirandomi quando siamo in passeggiata al guinzaglio.
 
Quindi come fare, per conoscere cani, in libertà?
 
Le aree cani sono un alternativa, il problema è che si va un po’ a scatola chiusa.
Non c’è un tecnico che i possa supportare in caso di necessità (anche se tutti i proprietari hanno millemila consigli da darti).
E soprattutto non posso essere certa che gli altri cani siano bravi col mio cucciolo.
Rischio di fargli fare cattive esperienze in giovane età, che potrebbero compromettere il suo comportamento nei confronti degli altri cani.
 
Quindi torniamo a come fare?
Il percorso cuccioli è indubbiamente una valida alternativa.
In un buon percorso cuccioli, il tuo cucciolo avrà la possibilità di interagire con i coetanei, ma anche con cani adulti.
Così che possa imparare la differenza tra “ricreazione” e “lezione”, non solo esercitandosi con te, ma anche esercitandosi nella comunicazione tra simili.
 
Altra alternativa posso farla i parchi (dove possibile) o le zone di campagna.
In questi posti, proprio per la loro peculiarità, sarà più difficile trovare cani problematici.
I cani che vengono liberi DOVREBBERO (e il condizionale è d’obbligo) avere un ottimo richiamo.
E in una situazione di libertà il tuo cane, o il suo nuovo conoscente, sarà libero di prendersi tutto lo spazio che reputa giusto, perchè si troverà in una condizione senza la costrizione del guinzaglio.
 
Infine, ultimo punto, come posso contenere una cane esuberante.
Rispetto a coma aiutare il cane timoroso abbiamo parlato un po’ all’inizio.
 
Per un cucciolo esuberante il primo punto fondamentale è: la pazienza.
Il secondo punto fondamentale: la distanza.
 
Cosa vuol dire?
 
Significa che dovrò armarmi di molta pazienza, e dei famosi premietti sopra citati, esercitando nel cucciolo la calma.
Utilizzando il secondo punto (la distanza) per comprendere fino dove il mio cucciolo tollera quella tal cosa, e dove, al contrario, quella cosa lo fa impazzire.
Giocando su giuste distanze e tempi di attesa, con ripetizioni ad ogni uscita che faremo col nostro cucciolo, costruiremo nella sua mente, una modalità di comportamento differente dalla sua (mi ripeto: ancora prede di emozioni e istinti). Creando una nuova tipologia di risposta, un nuovo comportamento, molto più funzionale per convivere con noi.
 
Spero di esservi stata d’aiuto!
 
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